Territorio

I boschi

Narbolia è situata nell’estrema propaggine sud-occidentale del grande vulcano del Montiferru.

La quota più elevata è Monte Rassu che incombe sul paese colsuo bastione roccioso, che da un’altezza massima di 475 m, digrada poi nei rilievi tondeggianti di Monte Arru e Cuccuru S’Eremita. Questi sono coperti da una bassa macchia di cisto e lentischio, e a primavera, spiccano incredibili fioriture di ginestre.

La dorsale montuosa presenta aspetti diversi, secondo la zona: dall’alto appare come un grande tavolato che dalla cima si estende verso il mare; il pendio piuttosto ripido, ha fatto si che non venisse coltivato, per cui in questa zona appare ancora la tipica e suggestiva vegetazione a macchia alta, con prevalenza di lentischio e olivastro. L’ampia piattaforma superiore,invece, per la sua uniformità, è stata fatta oggetto di profonde trasformazioni agricole, ed è ormai quasi interamente trasformata in pascolo. Sono presenti anche da queste parti, specie nelle zone più elevate, tracce del bosco originario, specialmente sugherete. Abbondano anche, oltre al lentischio eall’olivastro, il mirto, il corbezzolo, la ginestra, la fillirea.
Dal cratere più elevato si gode una splendida vista, specialmente verso lacosta: lo sguardo spazia dall’Arcuentu sino a Bosa e Alghero, con davanti il golfo di Oristano, il Sinis, le lagune e la pineta di Is Arenas. Il sito può essere facilmente raggiunto prendendo la stradetta che da Cadreas riporta al monte di Seneghe e che passa nella sella tra monte Rassu e Mesu e Roccas: proprio di fianco alla strada si elevano le pareti rocciose del cratere, caratterizzate dalla roccia basaltica perfettamente suddivisa in grosse lastre.

La fauna

In un passato recente la fauna di Narbolia si presentava varia e multiforme. Attualmente, sebbene notevolmente ridotta per quantità e specie, presenta ancora delle varietà di grande interesse. Fra i selvatici sono presenti il cinghiale, abbondantemente diffuso nell'intero territorio del paese e in particolar modo nell'area di Is Arenas, meritevoli di menzione particolare sono sicuramente il gatto selvatico sardo e la martora sarda, il coniglio selvatico, la lepre, la volpe, la donnola, il riccio.
Assenti invece altri grandi erbivori presenti in varie parti dell'isola quali il cervo sardo, il muflone e il daino. Fra gli uccelli sono presenti in grande quantità i passeriformi, il corvo, la cornacchia, la taccola, la gallina prataiola, il picchio rosso, quest'ultimo presente soprattutto nel territorio di Is Arenas, il piccione, la pernice sarda, la tortora, la poiana, il gruccione e il falco pellegrino. Fra i rettili sono presenti la lucertola, la tartaruga, il geco comune, la biscia.

I torrenti

L'area è ricca di torrenti dalle acque cristalline, che scendono verso sud e vanno ad alimentare il Rio Cunzau. Questi scorre a valle del paese, di solito abbastanza tranquillo: talvolta però, in occasione di forti precipitazioni, si ingrossa notevolmente, avendo un bacino di tutto rispetto. Il Rio Cunzau nasce come Riu Mast'Impera dai monti di Seneghe, ed è alimentato dalle grosse sorgenti di Nuraghe Scala, Connau Piscamu e Mundighis.La parte iniziale del bacino è molto bella, con strette vallate ricoperte da fitt iboschi e sorvegliate da una serie di poderosi nuraghi.

La valle e la pianura

A sud del paese, la valle del rio Cunzau separa la dorsale montuosa dalla pianura: il versante della montagna è coperto da una fitta vegetazione, dove prevalgono l’olivastro e il lentischio accompagnati da rare querce. In basso, lungo il fiume, al riparo dei venti, vi sono terreni molto fertili ricchi di orti e agrumeti .Nelle valli più nascoste e umide, come il canale Bois e il Canale Su Sessini,restano ancora limitati lembi di sugherete.
Proseguendo verso la costa, ci si imbatte nella grande piana di “Cadreas” o“Carderas”, (che dovrebbe essere il nome originale) un luogo di grande interesse e suggestione. Posta tra il mare e la montagna ha sempre rappresentato una zona di grande importanza, sia strategica che economica. E’ricca di fertili terreni, perciò fittamente coltivata: è la zona dei campi coltivati a grano, delle vigne, degli oliveti e dei frutteti. I dossi si alternano a piccole vallidi grande fascino per il mutare dei colori col passare delle stagioni: bruno in autunno, con le arature, verde brillante coi prati a primavera, e con fioriture multicolori, giallo d’estate. La piana termina bruscamente a Nord con la valle del “rio Pischinappiu”, che segna il confine tra Narbolia e Cuglieri. nel torrente l’acqua scorre quasi sempre e lungo le sponde è presente una vegetazione a tamerici.